Rossella Poidomani

Cuna, pezzo unico, quadricromia su plexiglass, 10×10 cm, 2022

VENDUTO

Le raffigurazioni della Crocifissione e della Pietà, che da secoli riecheggiano senza mai perdere la loro forza visiva, sono sinonimo trascendentale di linfa vitale, muscoli, ossa, ovverosia il corpo.
Quando si tiene in mano un pezzo di cera d’api si ha la sensazione di avere un prodotto intermedio tra sangue, muscoli ed ossa.
Con l’altro si intraprende un corpo a corpo che diventa strumento di tormentata introspezione interiore: si conduce una lotta armoniosa in cui il corpo si manifesta come materia caduca, incerta ed effimera, fibrosa e forte, che oscilla tra uno stato di oblio e uno di reviviscenza. La tangibilità di tale entità fisica, in aggiunta, è definita dalla luce propria che emana e proietta ombre su di sé e sugli altri corpi vicini: questi ultimi si manifestano e svaniscono armoniosamente alla ricerca dei ricordi altrui e della vera natura del tempo, che è condizionata dalla memoria e dalla percezione soggettiva. L’uomo davanti a ciò si accinge ad avviare una danza fugace ed eterna, ci si imbatte in una lotta perpetua sperimentando sé stessi.

Bio

Rossella Poidomani ha frequentato il liceo artistico di Modica, sua città d’origine, dove inizia il suo percorso nel mondo delle arti visive. Ha conseguito il diploma accademico di I e II livello in Pittura all’Accademia di Belle Arti di Palermo dove attualmente vive. È una delle fondatrici di “)( Parentesi Tonde- artist run space”. Fin dai primi anni di formazione la sua ricerca ha indagato la necessità primordiale dell’esistenza, un percorso che pone la centralità dell’esperienza individuale che riesce a scorgere nella visione soggettiva e collettiva la chiave interpretativa della propria presenza e della propria realtà, l’esserci nel mondo. Un’esistenza cui la relazione ciclica e universale tra la vita e la morte è inevitabile per l’esistente così come la relazione tra uomo natura e mondo. Negli ultimi due anni il termine ambiente è costantemente al centro della sua ricerca, visto non come la solita ingenua intuizione spaziale e sicuramente non associabile al termine ambientalismo, ma un ambiente che è uno spazio intimo esistenziale dell’individuo che guarda ed è in relazione con il mondo, una relazione che diventa sociale, che costruisce un oggetto, un’atmosfera, un segno umido, un luogo umido, un ambiente che è l’idea di come l’individuo sta al mondo e come vive il mondo o vorrebbe viverlo. Un ambiente quindi architettonico, domestico, naturale, quello in cui nasci e il suo aspetto e il suo vento ti forgia, quello intimo e soprattutto sociale, individua infatti tra le questioni esistenziali il rapporto tra corpi, spesso ridotti ad ombre, e tempo.