Cristina Cavallo

Fenditure, pezzo unico, fotografia con smartphone, 27,5×19 cm, 2020-2022

“Ogni tanto, mentre cammino, mi fermo e fisso qualcosa che ha attirato la mia attenzione.

Il più delle volte è qualcosa di così banale da essere diventato invisibile ai più.

Come una cosa che è sempre stata lì.
Il modo in cui la luce colpisce gli oggetti.
Una mattonella fuori posto.
Una crepa su un muro rossastro e scrostato.
Un cestino che è fermo dove l’hanno messo e altro non può fare.
Un gonfiabile al mare, felice delle sue vacanze.

Ho l’impressione che in tutto ciò che attira la mia attenzione, ci sia sempre anche io.
Me ne sto dritta dritta come un albero, mi sono fermata in quel punto  solo un istante, ma sembrano giorni interi.
Non vado né avanti né indietro, come se reggessi un peso consistente.

Non è certo il peso del mondo, ma se mi spostassi andrebbe tutto bene?

Immobile, stabile, forte eppure sempre pronta a muovermi, cedere, essere debole.

Bio

Cristina Cavallo nasce e cresce a Modica, da cui si allontana nel 2006. Negli anni successivi si sposta tra Roma, Lisbona e Barcellona per poi approdare nel 2011 a Milano, dove sceglie di rimanere. Qui
lavora come ricercatrice per un’organizzazione indipendente. Si occupa soprattutto di scuola, migrazioni, disuguaglianze e inclusione sociale. Appassionata di disegno, illustrazione e fotografia, non si dedica per bene a nessuna di queste, continuando a scarabocchiare su post-it e taccuini.